KALAT IMPIANTI – ANCORA FERMA LA SELEZIONE DEL SECCO DOPO L’INCENDIO DI 7 MESI FA. CGIL E FP CHIEDONO INCONTRO.

CGIL e FP CGIL SICILIA chiedono ad assessore Baglieri incontro sullo stato dell’arte e il ritorno al lavoro degli addetti, ancora in cassa integrazione.

Dopo più di sei mesi dall’incendio che ha distrutto l’impianto di selezione secca dei rifiuti della Kalat impianti di Caltagirone, non si hanno ancora notizie di riapertura e di ritorno al lavoro degli addetti, una quarantina tutt’oggi in cassaintegrazione. Sull’argomento la Cgil e la Funzione pubblica siciliane incalzano l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, che, “dopo pochi giorni dal rogo, l’esponente del governo – ricordano Francesco Lucchesi, segretario Cgil Sicilia e Gaetano Agliozzo, segretario generale della Fp Cgil- dichiarò di essere al lavoro per consentire la riapertura dell’ impianto nel più breve tempo possibile, ma questo non è avvenuto”. Sull’argomento , le due sigle hanno chiesto all’assessore all’energia un incontro urgente anche per fare il punto sullo stato di avanzamento dei progetti sui rifiuti e l’economia circolare a valere sul Pnrr. “La Regione dica con chiarezza quando la Kalat impianti potrà riprendere tutta la sua attività, compresa quella che riguarda la frazione del secco. Inoltre – continuano Lucchesi e Agliozzo – temiamo che la Regione stia disattendendo il protocollo nazionale del 23 dicembre sul Pnrr col rischio di perdere le straordinarie opportunità che si offrono. Ci piacerebbe essere smentiti, l’assessore dunque apra il confronto affinché si posa andare avanti nel più breve tempo possibile”.

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