Stop al reddito di cittadinanza. Fp Cgil Sicilia: rischio tensioni sociali, vanno potenziati gli organici di Cpi e Servizi Sociali per dare risposte a chi ha perso il sostegno

“Sta provocando, come era prevedibile, allarme e tensione nelle persone che dalle prossime settimane perderanno ogni sostegno al reddito”. Fp Cgil Sicilia pone l’accento sulle criticità legate alla delicata fase della scadenza dei 7 mesi prevista dalla normativa per il termine del Reddito di Cittadinanza per tutti i nuclei percettori in cui non sia presente un minore, un over 60, un componente con disabilità o non sia già in carico ai servizi sociali. “Il messaggio inviato da Inps nei giorni scorsi – afferma il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo – è privo di chiare indicazioni di sorta, generando confusione e inducendo le persone a rivolgersi a tutti i servizi pubblici locali riconosciuti come interlocutori di prestazioni sociali (sportelli Inps, servizi sociali, centri per l’impiego…) per avere informazioni e chiarimenti. Oltre ad essere una operazione di scaricabarile, messa in campo nei confronti di persone povere e fragili, dimostra un totale scollamento con la realtà rappresentata dai servizi sociali che dovrebbero – secondo la comunicazione governativa – prendere in carico queste persone. Il Governo, le Regioni e i Comuni (nella maggior parte dei casi) non hanno messo in atto nessun intervento adeguato ad affrontare la situazione che si è venuta a creare e che vedrà, nelle prossime settimane, un crescendo di popolazione in condizione di bisogno e in – legittima – ricerca di risposte. In questo contesto, sperando che, come richiesto da più parti a partire dalla nostra Organizzazione, il Governo – aggiunge Agliozzo – si assuma la responsabilità dell’inaccettabile ritardo con cui non ha provveduto ad emanare le procedure per l’accesso alle nuove misure e decida una proroga del termine del RdC, è indispensabile che, di concerto con la Confederazione, si attivino tutti i confronti, con Regioni e i Comuni, necessari a mettere i servizi pubblici dei territori in condizione di dare risposte alle migliaia di persone che ad essi si stanno rivolgendo, a partire dal rafforzamento e potenziamento degli organici di Cpi e Servizi Sociali dei Distretti regionali e lo stanziamento delle risorse necessarie. In questa fase emergenziale può essere anche opportuno valutare tavoli di confronto nelle Prefetture dove Comuni, Centri per l’impiego, Inps e tutti i soggetti coinvolti a vario titolo, possano – conclude Gaetano Agliozzo – coordinare le iniziative di accoglienza degli utenti affinché si svolgano in piena sicurezza”.

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