Annunciata chiusura del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina. Fp Cgil Sicilia pronta a mobilitarsi: scelta inaccettabile, la Regione faccia marcia indietro

“Colpire il diritto alla salute, in questo caso dei bambini, è un atto inaccettabile”. A denunciarlo è la Funzione Pubblica della Cgil siciliana in merito all’annunciata chiusura del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina, convenzionato con IRCSS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. “Esprimiamo la nostra ferma e decisa contrarietà, e saremo pronti a mobilitarci, – affermano il Segretario Generale Gaetano Agliozzo, la Segretaria Regionale, Monica Genovese,   il Segretario regionale comparto Medici e Dirigenti SSN, Mimmo Mirabile, e il Coordinatore regionale comparto Sanità, Antonio Trino –  se dovesse  trovare applicazione la nota che l’Assessore Regionale alla Salute, Giovanna Volo, ha inviato  all’Asp di Messina, nella quale si comunica  il venir meno dell’esigenza del rinnovo dell’accordo con l’ospedale romano, in scadenza il 31 luglio prossimo, essendo imminente la riapertura della Cardiochirurgia pediatrica al Civico di Palermo, in affidamento stavolta al San Donato di Milano. Nell’assumere questa incomprensibile scelta – proseguono i sindacalisti –  si dimentica che il reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, operativo dal 2010, rappresenta  un’eccellenza sanitaria riconosciuta ad ogni livello, che ha assicurato ad oggi prestazioni sanitarie e cure di altissimo livello ad un enorme bacino di utenza, proveniente da tutta la Sicilia, oltre ad essere punto di riferimento anche per centinaia di piccoli pazienti provenienti dalla vicina Calabria, sprovvista di tale altissima specializzazione. Ciò che si sta verificando – sottolineano Agliozzo, Genovese, Mirabile  Trino –  è l’ennesima umiliazione del Servizio Sanitario, in cui le logiche del business schiacciano i diritti degli utenti( in questo caso minori) imponendo periodicamente alle famiglie di migrare da un polo all’altro per mere ragioni aziendali, con evidenti problematiche legate alla tempestività degli interventi, costringendole a cambiare i propri medici di fiducia e rivoluzionando i percorsi di gestione e follow up di patologie altamente complesse e con gravi preoccupazioni connesse alla continuità assistenziale nella gestione di questi piccoli pazienti. Questo è il risultato di una politica sanitaria  disastrosa – precisano Agliozzo, Genovese, Mirabile e Trino –  che, dopo anni di convenzione con il privato tra ARNAS Civico e Bambino Gesù dal 2000 al 2008 e tra ASP di Messina e Bambino Gesù dal 2010 ad oggi, non è  ancora riuscita ad emanciparsi in questo cruciale settore, formando equipe operanti pienamente in ambito pubblico, mentre si  continua  a destinare sempre più risorse economiche  a soggetti esterni, anziché potenziare il Sistema Sanitario regionale. Auspichiamo –  concludono Agliozzo, Genovese, Mirabile e Trino – che si faccia immediata marcia indietro sulla scelta scellerata dell’Assessorato alla Salute di azzerare in un colpo solo gli sforzi compiuti in quasi 13 anni di attività da parte degli operatori sanitari a tutela dei piccoli pazienti cardiopatici e si chiariscano i reali motivi di tale decisione, trattandosi di un reparto unico nella sua complessità e rispondente pienamente alle esigenze di centinaia di famiglie siciliane e calabresi, individuando soluzioni che consentano di evitare la chiusura del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale San Vincenzo . Inoltre chiediamo l’attivazione di tutte le verifiche necessarie per accertare se le procedure di reclutamento del personale nel nuovo reparto di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Arnas Civico e la nomina della commissione esaminatrice, siano avvenute nel rispetto della normativa vigente”.

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