Fp Cgil Sicilia a sostegno della mobilitazione a favore della magistratura onoraria. Agliozzo: rivendicazioni legittime, si avvii la stabilizzazione

“Solidarietà e vicinanza alle giudici onorarie di Palermo, Enza e Sabrina, in sciopero della fame da oltre 10 giorni, a cui si sono aggiunti Giulia, sempre del capoluogo siciliano, e Livio, di Reggio Emilia”. Al flash mob, organizzato oggi a Catania davanti al piazzale antistante il Palazzo di Giustizia per sostenere le loro ragioni, ha preso parte il Segretario Generale della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, assieme a Gaetano Del Popolo della Funzione pubblica etnea. “Abbiamo voluto manifestare il nostro appoggio alla protesta – affermano Agliozzo e Del Popolo– convinti che la rivendicazione sia legittima, corretta e condivisibile, anche perché è in perfetta linea con il contenuto della riforma dello Statuto dei Lavoratori, depositata in Parlamento dalla nostra Organizzazione. Ogni lavoratore, pubblico o privato, in possesso di un rapporto continuativo e dipendente, a nostro avviso, deve godere dei diritti connessi alla condizione di lavoratore subordinato, previsti dalla contrattazione vigente. Ne consegue che ai giudici onorari, che svolgono un ruolo rilevante, vada riconosciuto un adeguato e dignitoso status sociale ed occupazionale. Da qui la nostra ferma consapevolezza di partecipare alla mobilitazione, attraverso la quale lanciare segnali, chiari, concreti e definiti, a chi governa il nostro Paese. Siamo di fronte a lavoratori e lavoratrici che, pur esercitando una funzione di grande responsabilità assimilabile, in ottica giurisdizionale, a quella dei giudici togati, hanno purtroppo un trattamento diverso e penalizzante. Sono legati da un rapporto contrattuale nel segno del precariato. Per intenderci non usufruiscono di nessuna contribuzione e non hanno diritto a ferie e malattia. Sacrosanti diritti che non trovano applicazione per i giudici onorari, i quali, specie in questa delicata fase di emergenza sanitaria, sono costretti a subire ulteriormente questa profonda diseguaglianza che diventa intollerabile allorquando, in caso di contagio da  Covid, non risultano destinatari nemmeno di un qualsivoglia indennizzo. Questo, lo ribadiamo, non è accettabile. Noi faremo la nostra parte – concludono Agliozzo e Del Popolo – affinché si arrivi alla loro stabilizzazione, che è sancita dalla Corte di Giustizia Europea. La sentenza dell’estate scorsa ha infatti chiarito che i giudici onorari sono giudici europei e hanno diritto a essere inquadrati come lavoratori subordinati”.

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