FP CGIL, CISL FP e UIL FPL RILANCIANO LA “VERTENZA IPAB” – I LAVORATORI SONO ALLA FAME, È UNO SCANDALO!

Con una lettera al Presidente della Regione, all’Assessore all’Economia, all’Assessore al Lavoro e a tutta la Deputazione Sicilia, FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, rilanciano la “VERTENZA IPAB”, partendo dalla vicenda legata al contributo che nella scorsa “legge di stabilità” era stato definito a favore di questi Lavoratori.

“Nel pieno della “prima ondata” della crisi pandemica – scrivono Agliozzo e Raso della FP CGIL, Montera e Basile della CISL FP, Tango e Crimi della UIL FPL, queste Organizzazioni Sindacali hanno sollecitato Governo e ARS ad assumere una iniziativa in favore dei Lavoratori delle II.PP.A.B. Siciliane, che vivono sulla loro spalle,  da troppo tempo, la stridente contraddizione di essere “lavoratori pubblici” (e, quindi, preclusi da ogni tipo di “ammortizzatore sociale”) e senza alcun reddito anche da 30 e 40 mesi!

          Questo appello è stato da Voi accolto e trasferito nell’art. 5 comma 14 l.r. 9/2020 .  Era il maggio 2020. Ad oggi, questi Lavoratori, non hanno visto un centesimo e ci stiamo avviando spediti verso la “seconda ondata”.

Alcuni di loro sono, letteralmente, alla disperazione e tutto questo è semplicemente scandaloso.

In questi mesi abbiamo cercato di capire come sbloccare la situazione. Dapprima c’è stato risposto che si dovevano “riprogrammare i fondi POC”, poi che dipendeva dal Governo Nazionale, adesso ci hanno detto che “occorre istituire il capitolo”… sono passati 6 lunghissimi mesi!”

Tale attesa – sottolineano le tre  Organizzazioni – si somma a quella, assai più lunga, di una riforma strutturale del settore che risolva definitivamente il problema lavorativo di questi Dipendenti, su questo attendiamo la riconvocazione del “tavolo” dall’Assessore Scavone con il quale c’è stato un primo proficuo incontro nei primi di Settembre.

I Sindacalisti concludono sollecitando “che, con urgenza, si definiscano tali procedure e che si renda possibile la materiale erogazione di quanto stabilito dalla Legge e che si riavvii il ragionamento per chiudere definitivamente questa annosa questione”.

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