Eccessivo carico di lavoro ma organico in emergenza e penalizzato, Fp Cgil Sicilia corre in aiuto del Corpo Forestale: appello alla Regione

“Già impegnato nella drammatica emergenza sanitaria, per il  contenimento del Covid-19, dovrà  accollarsi anche l’ imminente attività legata alla campagna antincendio boschivo”.  La Fp Cgil Sicilia, in una nota indirizzata al Governatore Nello Musumeci, all’Assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente, Toto Cordaro, al Dirigente Generale ad interim  del Comando Corpo Forestale, Calogero Foti, e ai deputati dell’Ars, evidenzia l’eccessivo carico di lavoro assegnato al personale degli Uffici Operativi del Corpo Forestale. ”Stiamo parlando di un organico che conta ormai poche unità rimaste in servizio, circa 300, con età media di 59 anni,  i cui distaccamenti si trovano ad operare con una o due  unità al massimo – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e il Coordinatore regionale Gaspare Comandè –  è un grande impegno, accompagnato  da uno straordinario spirito di abnegazione, quello messo in campo da tanti donne e  uomini in divisa  che svolgono i delicati  servizi con alto senso del dovere, nonostante il nuovo contratto risulti, privato delle nostre proposte correttive,  mortificante per la categoria. Tuttavia, non si sono mai tirati indietro, dimostrando di essere sempre vicini ai cittadini in difficoltà. Lo hanno confermato anche in questi mesi, colmando l’attuale incapacità della dirigenza di affrontare l’emergenza sanitaria. Sono intervenuti con gli automezzi antincendio in dotazione  per effettuare  disinfezioni nelle città siciliane, comprese quelle ricadenti in “zona rossa”,  ma anche per assistere i volontari della Caritas e del  Banco alimentare nella fornitura delle derrate alimentari. Ed ancora, sono stati presenti nelle zone rurali e nei boschi prestando i servizi di controllo sul distanziamento sociale, disposti dalle Prefetture, e tanti altri compiti a cui sono chiamati, seppur fuori dal normale orario di lavoro. Con l’arrivo della stagione estiva – aggiungono Agliozzo e Comandè –  occorre rafforzare le poche unità operative sul territorio con il personale che possiede qualifiche di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza in servizio presso le sedi centrali. Personale che, a causa di una programmazione efficace delle loro attività, è stato posto in “lavoro agile” con una evidente mortificazione del proprio ruolo, che certamente sarebbe maggiormente gratificato se utilizzato per il potenziamento delle attività.  La FP CGIL chiede che il personale non appartenente ai “servizi essenziali” venga immediatamente messo in campo, rinforzando le sedi operative territoriali.  È necessario, da subito, individuare le risorse utili a supportare il lavoro straordinario e tutti gli altri istituti previsti dal C.C.R.L. (turnazione – festività -reperibilità) per il personale operativo e, vista l’eccezionalità degli eventi,  sarebbe auspicabile, applicando pienamente la nuova performance,  la distribuzione del salario accessorio legato ai carichi di lavoro e non a pioggia.  Occorre già da adesso impegnarsi  per rendere applicabili al Corpo Forestale gli istituti contrattuali previsti per analoghi lavoratori del comparto sicurezza (Polizia di Stato, Carabinieri, Finanza e Polizia Penitenziaria). Rispetto al sistema pensionistico, infatti, si denota una netta incongruenza che si traduce in una pesante penalizzazione. Gli articoli 51 e 52 della legge regionale n. 9 del 7 maggio 2015 non tengono conto della peculiarità del personale  del Corpo Forestale,  di fatto disapplicando l’art.13 della L.R.24 del  5 aprile 1972 che, giustamente, in analogia agli altri corpi di Polizia, consentiva la  collocazione in quiescenza al raggiungimento del 60° anno di età. Sull’altare del risanamento economico si consuma una grave disparità che fa aumentare il gradino per l’età pensionabile di 7 anni.  In riferimento ad altre dinamiche, invece, il personale del Corpo Forestale è assimilato alle altre Forze di Polizia: accade, ad esempio, in occasioni di incidenti. In questo caso le visite e gli accertamenti clinici  sono da effettuare  presso gli ospedali militari prima di potere  rientrare in servizio. Bisogna amaramente constatare che siamo di fronte ad uno scenario – concludono Agliozzo e Comandè – che va assolutamente riequilibrato e riallineato È,  inaccettabile che, a parità di compiti con gli altri corpi di Polizia, il personale del Corpo Forestale debba avere un trattamento giuridico e pensionistico diverso”.

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