Precari della sanità siciliana. Fp Cgil: stabilizzazione vicina, martedì l’Ars approvi l’emendamento inserito nel Disegno di Legge

“E’ necessario dare risposte concrete ai precari della sanità siciliana finora esclusi, per motivi tecnici, dalla stabilizzazione”. Fp Cgil Sicilia è in attesa di capire il destino dell’emendamento, inserito nel disegno di legge che  in queste  ore è al vaglio dell’Ars. “In caso di esito positivo, come noi ci auguriamo, – afferma il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo – il provvedimento consentirà la persistenza presso le Aziende Sanitarie Regionali di quel bagaglio di esperienze e competenze acquisito negli anni da questo personale, ritenuto ormai essenziale per mantenere in movimento la macchina sanitaria regionale. Finalmente, dopo svariati anni, anche in Sicilia sembra essere in dirittura d’arrivo il percorso atto alla stabilizzazione di queste importanti risorse legate alla dirigenza medica, sanitaria, veterinaria, amministrativa, professionale e tecnica del Ssr. Il virtuoso iter ha avuto inizio lo scorso mese di aprile con la richiesta di alcune Organizzazioni Sindacali di audizione in Commissione Lavoro. Successivamente, dopo l’audizione congiunta con la commissione Lavoro, è stato approvato all’unanimità dalla commissione Salute dell’Ars, l’emendamento aggiuntivo al Collegato alla Finanziaria. Un emendamento, proposto dalle due commissioni a margine dell’audizione dell’assessore regionale per la Salute Ruggero Razza e dei rappresentanti sindacali, varato con il parere favorevole del governo, ma passato con esito positivo anche al vaglio della commissione Bilancio in considerazione del fatto – sottolinea Agliozzo – che tutto il personale beneficiario è già in forza presso le Aziende Sanitarie e ricopre posti vacanti nelle rispettive dotazioni organiche”. Il testo dell’emendamento, in linea con la normativa nazionale in materia D.Lvo n°75/17, verrà trattato a sala d’Ercole martedì prossimo. Strada allora spianata verso il traguardo? “Certamente sì” – evidenzia Agliozzo, anche  se poi lascia trasparire il rischio di una possibile insidia. “Purtroppo – spiega – il percorso senz’altro legittimo, seguito da parlamentari e sindacati, non sembra del tutto definito, perché risulta osteggiato dalle dichiarazioni rese da un deputato regionale in seno alla seduta della V Commissione Lavoro del 18 settembre. Costui  ha paventato l’illegittimità del provvedimento senza avere però suffragato le dichiarazioni della opportuna evidenza documentale e normativa. In merito si rammentano i contenuti dei chiarimenti richiesti dall’Assessorato Regionale della Salute alla Conferenza Sato-Regioni, la quale, interpellata in materia, ha precisato che i documenti emanati dalla stessa non hanno forza normativa, per cui le singole Regioni, e si evidenzia che diverse Regioni hanno già agito in tal senso, qualora lo ritengano possono applicare le disposizioni dell’articolo 20 del D.Lgs.75/2017, disattendendo, in tutto o in parte, le indicazioni di organi consultivi. A questo punto dell’iter legislativo – conclude Agliozzo –  i destinatari dell’emendamento  chiedono che venga finalmente definito ed approvato il provvedimento e si proceda alla loro stabilizzazione che eliminerebbe la disparità di trattamento, sino ad oggi subita rispetto agli altri ex precari, sia a livello nazionale che a livello regionale”.

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