Polizia Penitenziaria, gli agenti costretti a pagare il pernottamento in caserma: Fp Cgil chiede la sospensione della circolare ministeriale

“Il nuovo anno ha riservato una amara sorpresa alle poliziotte e poliziotti penitenziari. Una circolare ministeriale dello scorso 7 gennaio  prevede che dovranno pagarsi il pernottamento presso le caserme”.  Il coordinatore Fp Cgil di categoria della Sicilia, Paolo Anzaldi,  manifesta il malessere e il disagio che serpeggia tra gli agenti, già alle prese con altre pesanti criticità. “Non bastavano le numerose problematiche che attanagliano da tempo il personale della Polizia Penitenziaria – spiega Anzaldi – mi riferisco alla carenza di organico, alle strutture obsolete e fatiscenti, alle condizioni lavorative precarie e insicure, alla mancata fornitura del vestiario.  Adesso ecco la ciliegina sulla torta. Una situazione diventata davvero paradossale ed imbarazzante, tenuto conto che ogni poliziotto vanta anche arretrati da ottobre del 2017, la cui somma si aggira sui 650 euro” – precisa Anzaldi, il quale poi spiega nel dettaglio: “secondo quanto disposto dalla circolare della Direzione Generale del Personale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, chi usufruisce della camera  in caserma dovrà corrispondere un onere, la cui erogazione  sarebbe giustificata  – aggiunge – da una errata stima delle risorse economiche stanziate con l’ultimo DEF.  La politica rimane, ancora una volta, lontana, se non  miope rispetto alle problematiche e alle esigenze dei poliziotti penitenziari. Bene ha fatto la Fp CGIL, a livello nazionale, a chiedere formalmente la sospensione del provvedimento ed un incontro urgente con i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria a Roma. Se l’incontro non sortirà gli effetti sperati, la Cgil chiamerà in causa il Ministro della Giustizia. Non escludiamo forme di protesta”.  E intanto a Catania continua a tenere banco l’annoso problema relativo allo stato di abbandono della Caserma Bicocca, con particolare riferimento alle carenze igienico-sanitarie e strutturali, le quali hanno condizionato, per anni, il livello di vivibilità. “Una parte della caserma agenti è oggetto di lavori di ristrutturazione, fermi da circa 3 anni – chiarisce Salvatore  Cubito della Fp  Cgil –  così come la manutenzione ordinaria del fabbricato appartiene ormai ai lontani ricordi. Ciò causa grave disagio al personale pendolare (circa 80%) che usa la caserma per pernottare.  Lo stato delle camerette si presta a immediati paragoni con i famigerati tuguri televisivi. Le infiltrazioni, le muffe e le lesioni alle pareti sono il naturale panorama ad un edificio che di caserma ha ben poco.  Crediamo che l’Amministrazione dovrebbe avere un po’ di rispetto per i suoi dipendenti. Fatto ancora più grave è che la caserma risulti  priva di impianto di riscaldamento, ed in considerazione dell’ abbassamento delle temperature il personale è costretto a munirsi di coperte. L’auspicio quindi è che si corra subito ai ripari – conclude Cubito – e si  assumano i  provvedimenti concreti rispetto alle emergenze rappresentate”.

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