Emergenza rifiuti in Sicilia, Fp Cgil si mobilita: Musumeci non può adottare soluzioni tampone, a pagare saranno cittadini e Comuni

“Il Governo Regionale intervenga subito di fronte ad una situazione grave e pesante  a cui il Presidente Musumeci non può rispondere con soluzioni tampone e a carico dei cittadini e dei bilanci comunali come quella di trasportare i rifiuti all’estero”. A prendere posizione è FP Cgil Sicilia a seguito dell’emergenza innescata dal blocco del conferimento nelle discariche. “Non è possibile che la gestione di un servizio così importante e delicato  – affermano   il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e la Segretaria Regionale Monica Genovese –  non venga pianificato e strutturato in modo tempestivo, efficiente e responsabile. Farsi trovare puntualmente impreparati denota una lampante disorganizzazione nella conduzione di questa attività. Il caos e le tensioni  vanno anticipate con scelte ben precise, strategie ponderate e visione politica, dal momento che i valori e i fattori  in gioco sono di eccezionale rilevanza – sottolineano Agliozzo e Genovese – si tratta infatti di proteggere l’ambiente, tutelare la salute, salvaguardare i lavoratori del settore e soprattutto garantire la legalità.  La raccolta differenziata in Sicilia non è decollata – aggiungono –  lo certificano i numeri: siamo fermi al 12% e, fatta eccezione per alcuni Comuni virtuosi, la maggior parte si attesta ai minimi storici.  Il tema della riduzione, del riutilizzo, del riciclo, del recupero ha funzionato e funziona in gran parte del Paese ma non ha attraversato lo Stretto. L’assenza di una governance sul sistema impiantisco e i ritardi sul piano regionale dei rifiuti – concludono Agliozzo e Genovese – impongono azioni immediate per dare adeguate risposte ai cittadini, al territorio e ai circuiti dell’economia, a partire dal turismo”.

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