SINTESI COORDINAMENTO DIPENDENTI REGIONALI

La FPCGIL Sicilia, attraverso la convocazione del coordinamento dei dipendenti regionali tenutosi presso la Camera del lavoro di Enna, denuncia la grave situazione in cui sono costretti ad operare i dipendenti in servizio presso gli uffici regionali.

Il quadro desolante emerso dai vari interventi dei coordinatori provinciali delle varie province è il segno inequivocabile  del fallimento della politica messa in atto dal Presidente della Regione Rosario Crocetta, che in questi quattro anni di governo non è stato in grado di presentare una proposta di rilancio della P.A. siciliana quale volano per il rilancio dell’economia e quale strumento per dare  risposte  ai bisogni dei cittadini, mentre i dipendenti siciliani vivono un grave disagio sociale ed economico.

In questi giorni, mentre tutti i settori della PA sono in sofferenza e i dipendenti non riescono a garantire il funzionamento e le condizioni di igiene e sicurezza, la sola preoccupazione del Presidente Crocetta sembrerebbe essere quella dell’occupazione militare delle poltrone della Pubblica Amministrazione e delle società partecipate, assicurate ai suoi fedelissimi.

La crisi, così come hanno sottolineato i diversi coordinatori, interessa tutti i settori: dai Beni Culturali, al Lavoro, alle Motorizzazioni. Molti uffici non sono dotati neanche della PEC e non si comprendono secondo quali criteri sia stato distribuito il personale.  Altri, quali le motorizzazioni e il Genio Civile sono fermi.

E’ grave il disagio dei lavoratori, costretti ad assistere ai soliti sprechi e vedere negato da dieci anni il diritto al rinnovo del contratto. Per non parlare del salario accessorio, per molti lavoratori una vera e propria elemosina. Nessun taglio delle auto blu, nessuna riduzione degli uffici di gabinetto, nessun azzeramento degli uffici speciali, nessuna soppressione di unità di staff. Nell’immaginario collettivo i dipendenti regionali sono i “benestanti” salvo poi scoprire che la maggioranza dei dipendenti, inquadrati nelle categorie A e B, percepiscono uno stipendio di mille euro al mese.  Svolgono, fra l’altro, mansioni superiori senza alcun riconoscimento economico e giuridico, stante la carenza in organico di istruttori e funzionari direttivi.  Mille euro al mese, un dislivello insopportabile rispetto a un dirigenza che in termini economici costa alla collettività 10 e, in altri casi, 20 volte in più.

In Sicilia, in spregio alle norme, non c’è alcuna separazione tra potere politico e gestionale. Gli Assessori continuano a nominare i Dirigenti Generali che a fronte di retribuzioni di 260 mila euro al mese pensionabili, rimangono tenacemente legati ad essi.

La FP CGIL Sicilia evidenzia come spesso gli incarichi dirigenziali vengano attribuiti senza motivazione, in palese violazione di legge e senza aver espletato le procedure di evidenza pubblica. E ancora, i dirigenti degli uffici periferici vengono nominati a prescindere dai criteri rispetto al rapporto tra titolo di studio e incarico che si ricopre. Un esempio per tutti: gli ingegneri dirigono gli Ispettorati del lavoro o le Direzioni provinciali del lavoro.

La Segreteria Regionale ritiene di dovere contrastare le politiche che in questi anni hanno svilito il ruolo della P.A. Siciliana; nei prossimi giorni procederà alla convocazione dei coordinamenti di settore per condividere con i lavoratori una piattaforma rivendicativa da sottoporre al governo per il rilancio della PA. Mentre sul fronte dei rinnovi contrattuali ribadisce la necessità di presentare al governo regionale una piattaforma giuridico economica in linea con l’accordo stipulato il 30 novembre 2016, tra le OO.SS. e il governo nazionale. La bozza di proposta per la costruzione della piattaforma, che sarà redatta dal gruppo di lavoro e dai Segretari Generali delle varie province, avrà il compito di riportare al centro il ruolo del lavoro pubblico in Sicilia e della contrattazione anche in considerazione della produttività e della carriera bloccata in questi anni. Deve essere perseguita la giusta valorizzazione delle professionalità all’interno del comparto, costruendo un nuovo ordinamento professionale che tenga conto della necessità della ricollocazione del personale A e B. Occorreranno risorse per il funzionamento degli uffici, formazione del personale. Il Rinnovo contrattuale dovrà essere in linea con i recenti rinnovi del CCNL privati, anche in materia di detassazione dei premi di produttività e del finanziamento del welfare contrattuale

La proposta dovrà essere condivisa dalla CGIL Sicilia e dalla Segretaria Nazionale della FP.

La FPCGIL chiederà con forza che anche per il comparto dei regionali si possa procedere con l’elezione delle RSU.

 

Torna su