Società Servizi Ausiliari Sicilia, i sindacati: gli istruttori e i funzionari della catalogazione non possono continuare ad essere mortificati sul loro lavoro

“Nel quadro delle tante distorsioni e delle mancate risposte che caratterizzano il lavoro pubblico in Sicilia, contro le quali il mondo sindacale ha aperto da tempo una vertenza che rischia di inasprirsi sempre di più a causa della assoluta incapacità del governo regionale di affrontare e risolvere anche solo una delle tante questioni in campo, quella dei Catalogatori della Società Servizi Ausiliari Sicilia è una vicenda che con il passare del tempo assume sempre più contorni inaccettabili”. Lo affermano le segretarie generali delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil.-“Si tratta di poche centinaia di dipendenti, che da anni con il loro apporto determinante – spiegano Agliozzo, Montera e Tango – contribuiscono a mandare avanti le strutture del Dipartimento Beni Culturali, utilizzati da sempre sia nelle attività di catalogazione che per assolvere ai tanti compiti d’istituto, spesso senza il dovuto riconoscimento per le attività espletate, subendo inspiegabilmente una vera e propria mortificazione quotidiana sui posti di lavoro. Per questa categoria di lavoratori, tra l’altro esiste una norma, la Legge Regionale 24/07, ad oggi inapplicata, che doveva sancire l’ingresso nei ruoli del predetto personale, senza alcun aggravio di spesa per la regione con un evidente ritorno positivo in termini di capacità di risposta dell’amministrazione nei confronti dell’utenza. Si tratta delle tante contraddizioni della nostra terra, dove le norme esistenti restano inapplicate, nonostante consentirebbero, senza aggravio alcuno, ma addirittura con un risparmio considerevole di spesa, quantificato dallo stesso Dipartimento dei Beni Culturali per circa 1.300.000,00 di euro, dare una risposta in termini di efficienza, mentre, su altre misure di natura clientelare, si producono sforzi di enorme dimensione, come dimostrano le dichiarazioni del Presidente della Regione che annuncia la necessità di bandire concorsi per ulteriore personale. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL ritengono sia giunto il momento di dire basta – concludono Agliozzo, Montera e Tango – occorre riaprire il confronto, per arrivare in tempi brevi alla piena applicazione del comma 1 della L.R. 24/07 che prevede l’immissione nei ruoli del Dipartimento dei Beni Culturali del suddetto personale, superando così lo stallo nel quale la questione è caduta da oltre dieci anni. Questo consentirebbe alla Pubblica amministrazione di potere utilizzare a pieno le professionalità e le competenze della categoria ad oggi penalizzata dall’attuale contratto di servizio vigente. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, che hanno già effettuato e stanno tenendo una serie di assemblee in tutta la Sicilia, sono pronte ad inasprire il conflitto sindacale, preannunciano che in assenza di risposte sull’apertura del confronto, più volte formalmente richiesto al Presidente della Regione Siciliana, assumeranno tutte le decisioni che si riterranno utili ruspe alle forme di protesta da attuare, per pervenire alla soluzione delle  problematiche”.

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