Inchiesta “Università Bandita”, Agliozzo, Cubito, Costa e Calvagna scrivono a Razza: siamo preoccupati per il sistema sanitario regionale

“Lo scenario delineato dalla Procura di Catania, rispetto alla recente inchiesta Università Bandita, potrebbe avere riflessi negativi anche sulla sanità isolana”. Lo affermano il Segretario Generale della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, il Segretario Generale di categoria della Città Etna, Salvatore Cubito, il Segretario regionale dei Medici, Renato Costa, e il responsabile  dei Medici di Catania, Carmelo Calvagna –  “Fermo restando che allo stato attuale questa Organizzazione sindacale non intende entrare nel merito della specifica questione  –  aggiungono – si rende necessario però mettere in guardia l’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, al quale, per opportuna prudenza e nel rispetto dell’efficace ed efficiente organizzazione delle Aziende del sistema sanitario regionale, vogliamo consegnare alcune riflessioni.  In particolare si segnala che la composizione della rete ospedaliera, recentemente approvata, ha richiesto per la parte relativa alle Aziende Ospedaliere Universitarie Siciliane l’acquisizione del parere dei Rettori dell’Università degli Studi di Catania, Palermo e Messina. Negli allegati si rinviene l’articolazione della macro struttura (strutture complesse a direzione ospedaliera e universitaria), ma anche un forte impianto di individuazione dei livelli organizzativi a maggiore specificità del livello di programmazione aziendale, quali le strutture semplici e semplici dipartimentali. Ecco, sono proprio questi passaggi  che meritano di essere adeguatamente approfonditi – sottolineano Agliozzo, Cubito, Costa e Calvagna –  la preoccupazione si fonda sulla possibilità che la proposta di individuazione delle strutture semplici e semplici dipartimentali, indicate negli allegati tecnici possano, in qualche modo, replicare le stesse logiche di attribuzione che oggi sembrano rappresentare la base del sistema di progressione di carriera che ha caratterizzato la gestione delle Università degli Studi Italiane. Inoltre siamo fortemente preoccupati in vista  dall’ approvazione di diversi atti, quali Atto Aziendale, Regolamento incarichi, Piano di Efficientamento e Riqualificazione ed altro ancora, legati all’organizzazione e programmazione da parte dell’Azienda Ospedaliera Universitaria del Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania.  Sarebbe infatti richiesta l’acquisizione dell’intesa con il Rettore dell’Università degli Studi di Catania.  Evento al momento di difficile valutazione in termini di tempistica e modalità, la cui rilevanza per l’efficace azione di governo dell’Azienda sarebbe però di grande impatto. Questo quadro evidenzia una possibile impasse organizzativa/decisionale, la cui principale refluenza agirebbe sulla corretta gestione delle singole unità operative a direzione universitaria nei confronti dei pazienti e degli utenti che accedono alle strutture del Policlinico. Fp Cgil Sicilia, oltre ad auspicare un rapido e chiaro intervento del Ministero competente, invita  l’Assessore Razza  ad intervenire a garanzia e tutela sia degli utenti che di tutti gli operatori del SSR al fine di modificare le modalità di redazione e approvazione di tutti gli atti convenzionali e di integrazione tra le funzioni assistenziali e di didattica e ricerca con un rinnovato spirito di trasparenza e valorizzazione delle competenze e rispetto del principio meritocratico. Anche in ordine  alle tematiche di redazione e aggiornamento dei protocolli d’intesa con le relative università – evidenziano –  si chiede  che questi vengano improntati sulla massima trasparenza e liceità, seguendo i dettami delle normative di riferimento. E’ fin troppo evidente che esiste una questione morale – concludono Agliozzo, Cubito, Costa e Calvagna –  le cui criticità e le cui soluzioni dovranno essere al centro della prossima agenda politica”.

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