Disavanzo nelle strutture sanitarie siciliane, Agliozzo e Costa: situazione drammatica e spiegano perchè i conti non tornano

“La notizia del disavanzo di 153 milioni di euro nelle nostre aziende sanitarie, per quanto drammatica nella sua essenza, non deve distrarci dal vero problema dei conti della sanità siciliana”. Lo affermano il Segretario Generale della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, e il  Segretario FP-CGIL Medici Sicilia, Renato Costa.

“Se è vero che gran parte del problema è da imputare a gestioni manageriali non proprio oculate e forse anche inappropriate ( che sono state scandalosamente addirittura premiate) – aggiungono – è anche vero che, fino a quando le aziende ospedaliere verranno private del loro compito, cioè quello di assistere i pazienti acuti, per continuare a svolgere attività ambulatoriali proprie del territorio, a supplire alle deficienze dei presidi territoriali inesistenti e a garantire, con i loro pronto soccorso, l’assoluta mancanza di presidi sanitari intermedi, sarà difficile razionalizzare le risorse umane e materiali.  Se a questo aggiungiamo le spese relative a cosiddetti viaggi della speranza, che avrebbero dovuto essere annullati dall’inserimento nel territorio siciliano di alcune “eccellenze” provenienti da altre regioni, ma che si sono rivelate inefficaci, allora – evidenziano Agliozzo e Costa – ci rendiamo conto del contesto a cui ci riferiamo.  Vale la pena ricordare che anche sulle spese sostenute per i farmaci, molto deve essere ancora fatto nella nostra regione per evitare sprechi e ridondanze.

Per ultimo, ma non meno importante, vorremmo ricordare un tema caro alla CGIL, purtroppo sempre dimenticato: la prevenzione!

In un sistema sanitario, con  risorse limitate come il nostro, il vero risparmio si fa provando a non fare ammalare i cittadini, facendo investimenti sul cambio degli stili di vita, sull’educazione sanitaria, e magari, specie nella nostra terra, facendo funzionare l’osservatorio epidemiologico: l’unico strumento in grado di darci indicazioni reali sullo stato di salute della popolazione e soprattutto indicarci gli interventi  mirati.  Solo quindi con un approccio olistico – concludono Agliozzo e Costa – il problema può essere capito, affrontato e risolto, a condizione che ciascuno faccia la propria parte.  La CGIL FP c’è”.

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