Sanità siciliana in stato di agonia, dirigenza medica in agitazione: conferenza stampa a Palermo

Le Organizzazioni sindacali della Dirigenza medica riunitesi a Palermo in data 02/10/18, al fine di esaminare la gravità delle condizioni in cui versa la sanità siciliana, hanno proclamato lo stato di agitazione delle Dirigenza Medica al fine di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica sull’ormai grave situazione di paralisi e di “agonia” in cui versa la sanità siciliana. A dieci mesi dall’insediamento del governo regionale emerge un bilancio fallimentare della programmazione e della “governance” della Sanità in Sicilia. La pazienza è ormai esaurita e non è più tollerabile assistere ai quotidiani annunci di mirabilie del governo regionale in ambito sanitario a fronte di una reale paralisi del sistema.

Le OO.SS, della dirigenza medica pertanto denunciano;

  • il mantenimento di commissari ormai delegittimati alla guida delle aziende sanitarie causa della grave paralisi amministrativa, infatti la condizione di precarietà degli stessi di fatto una macchina amministrativa che avrebbe bisogno di programmare e governare i processi aziendali;
  • la conclamata mancanza di trasparenza nel processo di nomina dei futuri direttori generali per i quali è assolutamente necessario avere certezza e garanzia di competenza piuttosto che di appartenenza al fine di non ripercorrere sentieri spartitori già visti nel passato;
  • l’elaborazione di una Rete Ospedaliera, frutto di una politica dirigista e verticistica, da cui le OO.SS. della dirigenza medica, rappresentanti del mondo del lavoro, sono state di fatto escluse. Si è assistito ad una sordità istituzionale chiusa ad ogni confronto volto al reale miglioramento della distribuzione dei reparti ospedalieri nel territorio siciliano. Una rete ospedaliera economicamente insostenibile, ricca di sperequazioni territoriali e lontana anni luce dl Decreto Balduzzi;
  • paralisi nei processi di assunzione e stabilizzazione del personale, aldilà degli annunci roboanti, con permanente carenza di personale in servizio;
  • Aree d’emergenza, Pronto Soccorso ancora a forte rischio sicurezza oltre che in carenza do personale. Ad oggi solo annunci;
  • l’assoluta mancanza di confronto e di corrette relazioni sindacali indicativa di una modalità d’interpretare il ruolo istituzionale a cui si è preposti;
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