Progressioni economiche orizzontali, stallo all’Asp di Agrigento

“Ultima chiamata. Rinnoviamo la richiesta di applicazione dell’accordo sulle progressioni economiche orizzontali (Fasce Retributive) per il personale del comparto, sottoscritto all’unanimità dalle Organizzazioni sindacali e la RSU, a fine dicembre del 2016, con decorrenza primo gennaio dello stesso anno”. Ad assumere la dura posizione è il coordinatore provinciale Sanità Cgil di Agrigento, Antonio Cutugno, il quale ha inviato una lettera, destinata, tra gli altri, al Commissario dell’Asp, Gervaso Venuti, e al direttore amministrativo, Paolo Tronca. “Risulta incomprensibile questo atteggiamento di assoluta indifferenza rispetto ad un preciso accordo che sembra essere considerato dalla governance dell’Azienda carta straccia – puntualizza Cutugno – adesso basta. Appare superfluo, ricordare, che i lavoratori del comparto, a causa del blocco decennale dei contratti, non hanno potuto godere di questo beneficio contrattuale. In molti si chiedono quale siano le ragioni che portano l’Asp di Agrigento a non applicare l’Accordo Sindacale. Tante sono le voci di corridoio, che sono circolate nel tempo, secondo cui si davano come imminenti la loro pubblicazione. Invece, ancora nessun riscontro. Di certo c’è che questa scelta, da noi fortemente contestata, penalizza il personale. Grazie, infatti, alla sottoscrizione del nuovo CCNL Sanità che prevede nell’ art. 81 la possibilità previo accordo tra le parti sindacali e pubblica di poter procedere all’attribuzione di un’altra fascia retributiva, il personale del comparto potrebbe, addirittura, aspirare ad un’ ulteriore fascia retributiva. Alla luce di ciò, riteniamo che questa Amministrazione – conclude Cutugno – si debba determinare senza più ulteriori indugi, alla ricerca di tutte quelle cause e concause che hanno portato a questo ingiustificabile ritardo e dare le giuste direttive per arrivare al riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Si avvisa sin d’ora che, in assenza di positivo riscontro, attiveremo le iniziative sindacali più opportune consentite dalla legge”.

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